Celebrerò questa S. Messa
come se fosse la prima
come se fosse l’ultima
come se fossa l’unica
Biella, 1982 – 2018
Una vita intera – quella di don Mario – è “La Testimonianza”.
Tutte le nostre vite hanno conosciuto l’Amore di Dio grazie all’incontro con don Mario.
Ha rappresentato nella vita di ognuno di noi e di tutte le nostre famiglie un punto di riferimento, un filo diretto con la Vergine Maria, un “Amico” speciale.
Il primo incontro avviene molti anni fa grazie al consiglio di una parente suora di clausura del Monastero della Visitazione di Lucca, era l’estate del 1980.
San Donato: semplice chiesetta di campagna sulle colline fiorentine dove regna il silenzio e dove l’incontro con don Mario ha fin da subito il sapore di qualcosa di autentico.
L’esperienza di dolore e sofferenza per una prima gravidanza possono indurre alla paura fino al rifiuto di una seconda gravidanza: la calma e la prudenza nel colloquio con don Mario unite ad una fede profonda portano a superare l’ostacolo.
Il 3 ottobre 1982 nasce Filippo.
Il pellegrinaggio a San Donato dei fedeli di Biella nasce con Filippo: è il ringraziamento, ed avranno sempre la stessa età perché non si interromperà più, come un legame che unisce Biella a San Donato e si rafforza anno dopo anno.
La data non è un caso e non è una tradizione: 8 dicembre, in onore dell’Immacolata Concezione.
Alessandra, bimba di 5 anni, affetta dalla nascita da anemia mediterranea, era destinata per le conoscenze mediche degli anni 80 a morte certa.
Una bambina gioiosa e vitale con l’argento vivo sulla pelle, con una vita apparentemente normale era destinata a non raggiungere l’età adulta.
Nel 1983 si sottopone ad un trapianto di midollo osseo donatole dalla sorellina più piccola presso il centro medico ematologico di Pesaro, unica sede in Itala all’epoca.
Alessandra appartiene ad un gruppo totale di 8 bambini affetti dalla stessa patologia e per 7 di loro non ci fu speranza.
Alessandra fu l’unico caso a superare il trapianto ed a beneficiarne con una guarigione completa: oggi è medico pediatra.
Piero, uno dei giovani che accompagnava il canto delle lodi con il suono della sua chitarra, un animo sensibile e generoso, sempre alla ricerca di un percorso per la vita, descrive per lui determinante l’incontro con don Mario.
La vocazione: Piero viene ordinato frate.
Ornella, una giovane donna malata nell’anima, non nel corpo, vittima da molti anni da un maleficio che aveva colpito lei e la sua famiglia.
L’esorcismo: fu grande l’operato di don Mario, continuo, silenzioso, sempre rispettoso della regola.
Rispetto e riservatezza impongono di non citare nomi, fatti e persone che in tanti anni a San Donato, hanno incontrato don Mario, hanno fatto esperienza di ciò che non si può toccare, non si può vedere, ma certamente si può sentire con la fede e con il cuore ed una sola parola si può dire:
Grazie, don Mario !!