7. Il più bel dono materno
Dopo che una mamma ha dato la vita al suo bambino, nulla ha più a cuore che donargli un veste che difenda quella debole creatura e insieme ne sia ornamento.
Chi non conosce le ambizioni delle mamme nel preparare le vesti dei loro piccoli? Anche la Madonna è Mamma di Gesù e di noi, con le “debolezze” e le ricchezze proprie di un cuore materno che, tra tanti figlioli, ha sempre tenerezze di predilezione per ciascuno.
Nella immensa famiglia cristiana i Carmelitani si gloriano di certe predilezioni di Maria, che è detta Madre, Regina, Sorella e “Decoro” del Carmelo.
Dopo che il Profeta Elia sul Carmelo nella prodigiosa nuvoletta ha intravisto la futura Vergine Madre, Immacolata e Mediatrice, una schiera di discepoli, “la scuola dei Profeti”, si è raccolta sul fatidico monte per custodire la grande visione e vivere nello spirito del grande Profeta, anticipando così la storia del glorioso Ordine del Carmelo.
Le relazioni tra la Vergine e i Carmelitani diventano presto profonde, intime, inscindibili. Si stabilisce tra lei e loro una gara di amore.
Il sopravvento è della Madre, si capisce, che accompagna passo passo la storia dei Carmelitani con le sue grazie e i suoi favori.
Il maggiore di essi e lo Scapolare, il più bel dono materno. Con questa veste Maria dice a tutti i Carmelitani e affiliati: “Non abbiate paura: io sarò con voi in tutte le peripezie del tempo; e voi sarete con me nella pace della eternità”.
La S.M. Chiesa con l’autorità dei Sommi Pontefici ha riconosciuto questo Dono Materno e lo ha impreziosito di privilegi ricordando che quello che lo Scapolare dona, lo significa pure e molto bene.
Ma che significa allora? Come più volte ormai s’è detto, tutto quello che può significare una veste intessuta dall’Amore. La S. Scrittura ci parla della veste preparata da Rebecca per Giacobbe che ottiene la benedizione speciale dal morente Isacco; della veste “variopinta” di Giuseppe ebreo, ‘simbolo della predilizione del padre; del manto regale che il Faraone impose a Giuseppe quando lo volle onorare; delle vesti vicendevolmente scambiate tra Davide e Gionata in segno di reciproco affetto; della veste lussuosa data al Figlio prodigo quando ritornò alla casa paterna: “Portate subito la veste migliore”.
Nel S. Scapolare si possono vedere tutti questi simbolismi e altri ancora. Sì: per Gesù, Figlio del suo illibato amore, Maria non ebbe che i poveri panni consentiti dalla sua povertà; a noi, figli del suo inenarrabile dolore, procura una veste preziosa di Grazia.
Nel Presepio era un’umile ancella: «Ecco l’ancella del Signore»; nel cielo è la grande Regina: «Presiede da Regina in vesti d’oro».
E come tale conduce la nostra vita e la difende anche con lo Scapolare.