Domenica V di Quaresima,
inizio della Settimana di Passione, 29 marzo 2020
Carissimi parrocchiani e amici di San Donato e Pulica,
vi scrivo per aggiornarvi del cammino della nostra parrocchia in questo tempo di emergenza globale; cammino inserito nella chiesa locale, italiana e mondiale.
Un cammino vissuto nel silenzio della preghiera personale, familiare, con zero attività comunitarie e molto vissuto interiormente e anche attraverso i social.
Tutto questo stravolgimento piombato d’improvviso sulle nostre case, sulle nostre vite, ci ha costretto a rivedere la nostra vita più da vicino, a riflettere di più.
Tutta questa sofferenza, molta vissuta nella solitudine di letti d’ospedale, o nel nascondimento delle nostre abitazioni, ci stringe il cuore e lo sta riducendo in brandelli.
Tutto sembra surreale eppure è tutto vero.
La minaccia, la pandemia è globale.
A quando risale l’ultimo evento catastrofico di questa portata? Forse il diluvio universale? Sicuramente l’ultimo male che ha coinvolto così veementemente tutto il globo terrestre sono state le glaciazioni.
Ne è passato di tempo! Le grandi epidemie della storia non erano così globalizzate, erano comunque localizzate nello spazio geografico e distribuite nel tempo. Nemmeno le ultime guerre mondiali hanno coinvolto contemporaneamente tutte le nazioni della terra.
Siamo ad una svolta epocale dove l’umanità tutta è costretta a guardare a se stessa non solo in termini economici, ma in termini di sopravvivenza dei popoli.
Forse anche la nostra amata Europa adesso ha l’occasione di mostrare se stessa in termini di solidarietà e di coesione attorno a ciò che è più importante dell’economia: la vita, le vite dei popoli.
E l’Africa e i paesi cosiddetti in via di sviluppo? Tutti i popoli sono chiamati a concentrarsi unanimemente a lavorare per la vita, per sconfiggere questo nemico invisibile che non sarà certamente l’ultimo.
In queste condizioni, nessuna nazione o continente, ricco o povero, potrà essere escluso se vogliamo guarire tutti.
Solo l’unione delle forze, illuminate e corroborate dell’Alto, ci può portare verso la direzione giusta e la vittoria su questo male invisibile.
Preghiamo e operiamo.
La vita liturgica verso la Pasqua ad oltre.
I vescovi toscani, da oltre un mese, hanno stabilito, in base alle disposizioni del governo, di non celebrare la Messa alla presenza del popolo e di non celebrare i sacramentali: benedizioni, funerali, benedizioni delle case, etc.
Adesso I vescovi italiani, in un comunicato del 23 marzo 2020, hanno dato delle indicazioni più dettagliate in merito alla vita sociale delle comunità cristiane per i prossimi mesi.
Tutte le celebrazioni con la presenza del popolo sono sospese fino a data da stabilire. Quindi, la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana e la loro celebrazione (Cresime e prime Comunioni) sono perciò rinviati al prossimo anno pastorale (da ottobre 2020 in poi).
Le celebrazioni dei matrimoni, dei battesimi, dei funerali e ogni manifestazione pubblica di pietà popolare -benedizione delle case, via crucis, visita alle sette chiese, etc – e ogni momento a partecipazione di popolo restano sospesi e, eventualmente rimandati fino a quando l’autorità civile e religiosa non consentiranno la partecipazione agli eventi e alle cerimonie pubbliche, con il convenire di più persone.
A breve si pronunceranno i nostri vescovi, sui riti della settimana santa e vi informerò debitamente.
Intanto, in questo clima di sofferenza e di riflessione, ma anche di speranza in Colui che è la vita di tutte le cose vi saluto e benedico in Gesù e Maria.
Mi manca il mio popolo.
A presto
Vostro don Cristian