“… Poi mi pareva vedere la Santissima Trinità
tutta amorosa verso le Creature.
Ma le Creature vedevo
che non conoscevono questo Amore,
e non mettevono tutto il loro studio
in Amare puramente Dio. …”.
“Jesu, dolce amore, transformaci in Te
e transforma Te in noi,
acciò che così transformati e uniti in Te
possiamo adempire perfettamente la volontà tua…”.
(Dagli scritti di Santa Maria Maddalena De’ Pazzi)
Carissimi,
quante cose sono accadute in questo anno liturgico che si è concluso!
Tanti progetti che avevamo fatto non sono andati in porto.
Abbiamo subito una drastica frenata nella corsa del nostro quotidiano vivere.
Stiamo provando quanto la normalità attuale sia penalizzante, ciò che è di vitale importanza per la nostra vita: la relazione.
La relazione con l’altro e con l’Altro; essa, la relazione, è il luogo della nostra crescita come persone, della scoperta di se stessi e del mondo e, infine, dell’incontro col volto di Dio.
Siamo in cammino e certo, stiamo imparando a convivere con questo nemico invisibile, ma stiamo anche pian pano cercando di recuperare, con pazienza e sapienza, gli spazi della nostra vita.
Il mondo non è più come prima.
Fermenti di bene pullulano un po’ ovunque insidiati da tanta incertezza e paura, che spesso sfociano in una reazione individualistica.
Anche tra le nazioni, tutto dipende dalla capacità di sapersi incontrare e dal desiderare di uscire insieme da questa sofferenza globale.
Preghiamo perché il tempo presente non sia sprecato.
Perché il Signore ci faccia dono di un cuore nuovo, della fantasia di chi lavora sinceramente per la vita, e la vita di tutti.
Attendiamo al nostro futuro, certamente con i piedi ben a terra e con lo sguardo fisso in Gesù, nostra salvezza e nostro tutto.
Novembre è stato il mese in cui abbiamo ricordato e pregato per i nostri cari defunti in compagnia e con l’intercessione di tutti i Santi.
È il mese in cui si festeggia la medaglia miracolosa, grande dono di Maria, a cui il nostro caro Don Mario era profondamente legato fino ad esserne diventato un apostolo, come Padre Pio e Madre Teresa di Calcutta.
Dicembre è il tempo dell’attesa e del Natale!
È il mese dell’Immacolata, aurora della nostra salvezza!
Tempo di Natale di Gesù povero e dimenticato.
Così era quando avvenne a Betlemme la Sua nascita.
Dove è Gesù oggi? Dove nasce? Dove lo troviamo?
Dove possiamo trovare la Sua grotta per festeggiare questo Natale in questo anno così confuso ed incerto?
Lasciamoci aiutare dal vangelo che chiude l’anno liturgico del ciclo A.
L’evangelista Matteo, nel capitolo 25, riporta il discorso di Gesù sulla fine e il fine della storia.
Il Figlio dell’uomo quando verrà… dirà: avevo fame, avevo sete, ero nudo, … e poi “ogni volta che avete fatto una di queste cose ai miei fratelli più piccoli l’avete fatta a me”.
Allora volerlo festeggiare ed incontrare oggi lo possiamo fare accorgendoci del bisogno dell’altro.
Come? Con una preghiera, con una parola, con un gesto, con il condividere qualcosa, … allora sarà Natale con i fiocchi, con i fiocchi di gioia!
Un caro augurio a tutti voi e alle vostre famiglie, perché la Regina della Pace possa conservarvi nell’amore di Gesù e nell’armonia con tutte le creature.
Buone feste nel Signore!
Vostro Don Cristian