“Pargoletto ti miro, e so che vuoi dir tu:
«Ricorre a me chi peccator già fu e ancor che indegno sia
della clemenza mia non stia l’alma sospetta
ch’io son fanciullo e non so far vendetta!».”
(Cantar vorrei la nanna, Corona di Sacre Canzoni… del 1710
Adattamento di Riccardo Marasco)
Carissimi,
ci lasciamo alle spalle tanti momenti importanti e significativi.
La festa di tutti i santi, preceduta dalla vigilia, in cui grandi e piccini, dopo un pomeriggio di animazione organizzato grazie ai nostri catechisti e ai nostri animatori dell’erigendo Oratorio, si son ritrovati per festeggiare insieme la Misericordia di Dio nella vita dei santi, davanti alla sorgente di ogni santità e di ogni bene, Gesù Pane del Cielo, presente vivo e vero nell’eucarestia.
Anche quest’anno, durante la veglia di adorazione, abbiamo sorteggiato il santo.
Si, tanti piccoli e grandi, hanno potuto “pescare” un bigliettino ove c’era scritto il nome di un santo.
Davanti al Santissimo abbiamo intravisto la forza delle parole di Gesù “Lasciate che i bambini vengano a me”.
Si i bimbi hanno seguito il sacerdote genuflesso sostando sotto l’Ostensorio.
Questo santo è diventato il compagno di viaggio per tutto l’anno, da conoscere e da pregare.
Abbiamo fatto memoria dei nostri morti, i nostri cari defunti.
Vivere questo momento, con la benedizione dei cimiteri, è un segno che annuncia la vittoria di Gesù sulla morte.
Non a caso, la parola cimitero, deriva dal greco koimeterion, luogo di riposo, dove si dorme.
Quindi è un luogo da cui ci si risveglia per ritornare a vivere.
A vivere una vita in Dio, trasfigurata nell’eternità di Dio.
Una vita in attesa della risurrezione della carne alla fine dei tempi.
Noi non crediamo alla reincarnazione, ad un ciclo di vite, che scorrono l’una dietro l’altra fino a quando non è giuntauna presunta purificazione totale, ma crediamo che la vita è una sola, e che il sacrificio di Cristo e la sua Risurrezione siano la nostra salvezza, spiriti incarnati.
Abbiamo vissuto intensamente anche la festa della Madonna della Medaglia miracolosa, il 27 novembre. Festa così cara a Don Mario e a San Donato.
Abbiamo benedetto tante macchine.
Con il 2 dicembre è iniziato un nuovo anno liturgico, siamo entrati in avvento, e camminiamo verso il Natale, mistero d’Amore di un Dio che per amor nostro si fa come noi, uno di noi.
Mistero mirabile! Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio! In questo cammino verso il natale incontriamo subito un’altra festa importante per San Donato: la festa dell’Immacolata concezione di Maria.
Il gruppo di Biella l’anno passato ha compiuto 35anni di pellegrinaggio a San Donato. Ogni anno, fedelmente, sono venuti per la festa dell’immacolata a donare il loro fiore bianco alla Madonna.
Che meraviglia, che fedeltà, che testimonianza per tutti noi che corriamo il rischio di dare per scontato l’essere in questo luogo così amato dal Signore e da Maria. Non abituiamoci al bene, non abituiamoci a San Donato.
Un’ultima cosa.
Ringraziamo il Signore per la presenza di un suo figlio amato, il Card. Ernest che sarà con noi la vigilia di Natale per celebrare il mistero d’amore di Dio fatto uomo.
Tanti cari auguri di un Santo Natale a loro e a noi che godiamo di questo luogo benedetto.
Buon camino a tutti
Vostro don Cristian