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Foto di Don MarioDon Mario giunge a San Donato il 15 Maggio 1953, festa della Madonna di Montenero, Patrona della Toscana. Le due parrocchie affidategli versavano comunque in uno stato veramente di degrado, comunque a differenza di Mantigno dove aveva svolto il ministero sacerdotale per sei anni, qui la luce c’era, ma mancava ancora l’acqua.

Le due comunità di San Donato e Pulica erano molto legate a vecchie tradizioni che in qualche modo limitavano l’attività di questo apostolo della fede, che un tempo aveva manifestato il desiderio di farsi missionario in terre lontane, ma il Signore aveva ben altri disegni e l’illuminato Cardinale Elia Dalla Costa scelse per lui il cammino, il luogo dove avrebbe piantato quella Tenda tanto cara alla cara Mammina d’Oro, la Vergine Santissima.

Don Mario non si lascia scoraggiare, e pur svolgendo un’azione pastorale attiva in mezzo ai suoi parrocchiani, considerato il numero esiguo di anime, vede che le due parrocchie non lo impegnano eccessivamente, allora per due giorni alla settimana si reca in Duomo a Firenze per le confessioni.

Questo dal 1962 al 1973, 11 anni esatti in cui di fronte a tante problematiche, affina quel carisma di confessore e consigliere di anime che lo ha distinto fino al giorno della sua scomparsa.

L’undici Maggio 1958, comunque segna la data di una svolta importante, è il giorno della inaugurazione del tabernacolo della Madonna di Lourdes al Gregorio.

Per tutto il mese La Madonna viene portata di casa in casa per la recita del santo rosario, e quattro giorni dopo l’inaugerazione il 15 Maggio, nella ricorrenza della festa della Madonna di Montenero, patrona della Toscana, don Mario riceve una grande grazia che segna l’inizio di quel movimento spirituale e di opere che ha fatto di San Donato quello che tutti possiamo ammirare oggi.

E’ in quel periodo che nasce la vocazione all’esorcistato e il Servo di Dio, Cardinale Elia Dalla Costa, lo conferma con mandato ufficiale.

Da allora si verifica un afflusso continuo di fedeli alla piccola chiesetta di campagna, per quello che la gente chiama “benedizioni”, ma anche per consigli, aiuti, conforto spirituale e materiale.

Si sente allora la necessità di rendere più accogliente e decoroso l’ambiente circostante, dando inizio a quei lavori di ristrutturazione, abbellimento e innovazione che hanno portato San Donato ad essere oggi la piccola città sul monte, accogliente, meta ancora oggi di tanta gente in cerca di aiuto, conforto, in questo luogo di preghiera, dove forte si fa sentire la presenza di Maria, imparando ad amarLa e a farla amare, a recitare il rosario e a farlo recitare, soprattutto ad amare la Chiesa, e tramite la Madonna giungere al cuore di Gesù.

Queto è l’insegnamento e il testamento spirituale che ci ha lasciato don Mario, per trasmetterlo alle generazioni future che saliranno questa collina e impareranno ad amare questo luogo santo terra della “Padrona” la Vergine Maria e come diceva don Mario impariamo a rispettare San Donato, a farlo rispettare, perché questo è un luogo dove sta attuandosi un disegno di Dio, per mezzo di Maria.

Per i collaboratori più stretti e in particolare ai Cavalieri di Maria, fondati il 12 settembre 1976, don Mario invitava a porre l’ancora in San Donato, collaborrando a questa opera meravigliosa Tenda della Padrona, ma anche a chi saliva questo colle in cerca di aiuto, invitava a fare un solo percorso spirituale, godendo della spiritualità mariana di San Donato, luogo di preghiera con una sua vocazione particolare.

Pellegrino che sali questo colle, soffermati in preghiera e sentirai il desiderio di tornare e ritornare in questo luogo di pace, serenità,dove la Madonna regna sovrana.

Nota: Invitiamo i visitatori del sito di San Donato a scrivere nell’apposita casella dei commenti, le testimonianze del bene ricevuto, come ringraziamento all’apostolato svolto in tanti anni da don Mario Boretti.

Un grazie, e la  preghiera di scrivere con sincera responsabilità, per il bene di San Donato, delle anime, come luogo di preghiera a onore della Madonna Regina del Rosario e del Roseto Perpetuo di Maria, e a Gloria del suo figlio Gesù. Ad Jesum per Mariam.

 

13 risposte a Don Mario Boretti