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Grazie al Signore ancora una volta, lo dico dal profondo del cuore .. insieme al cardinale Io ho la grazia di portare il suo stesso cognome .. è una grazia anche questa Eminenza.
Grazie al Signore perché ancora una volta in questo luogo santificato e santo e santificante, io credo … siamo accorsi, siete accorsi numerosi e io credo dal profondo del cuore, desiderosi di essere aiutati a vivere coerentemente con la vostra fede, indiscussa fede, anche se talvolta messa in dubbio dai nostri dubbi inevitabili, inevitabili … e dalle nostre inevitabili difficoltà.

Chiedete appunto di essere coerenti con la fede che professate e queste parole che abbiamo ascoltato nelle tre letture di questa Santa Messa ci aiutano proprio in questo: ad essere cristiani credenti e coerenti con la fede che professiamo, la quale è basata sulla parola del Signore Gesù, anzi su Gesù stesso, che è la vera autentica e piena, completa, parola di Dio a noi.

Dio ci parla in tanti modi, ci parla e la nostra intelligenza ed il nostro cuore lo riconoscono quando, sotto la spinta dei suoi impulsi spirituali, noi possiamo risalire da questo mondo, dalle grandezze e dalle bellezze di questo mondo, dal mistero di questo mondo, all’origine di questo mondo, al perché radicale di questo mondo e della vita umana … e risaliamo perciò a Lui .. che

tanti chiamano in vari nomi, che noi chiamiamo, come la Bibbia ci insegna, come le pagine dell’Antico Testamento ci insegnano .. il creatore, come Gesù riassumendo tutta la rivelazione Divina ha chiamato, ci ha insegnato a chiamarlo: Padre! Padre … Padre del mondo, Padre della nostra vita, Padre creatore della nostra esistenza, che ha fatto, ha creato ad immagine e somiglianza di

sè, ogni persona umana e quindi noi, siamo ad immagine e somiglianza di Dio… ed allora lo siamo coerentemente nella misura in cui lo riconosciamo attraverso la professione di fede e nella misura in cui sulla base della professione di fede e sotto la spinta dello Spirito Santo che è in noi e che ci è assicurato, noi ci comportiamo coerentemente con questa professione nell’amore di lui e degli altri e del prossimo.

Nelle pagine di questa scrittura, in questa domenica 22esima del tempo ordinario, proprio ci viene insegnato e raccomandato come essere veramente coerenti con la fede che professiamo: che cosa significa In definitiva, essere credenti In pratica? Che cosa significa vivere la religione cristiana praticamente, esistenzialmente, nella realtà quotidiana? Cosa significa? è questo il tema, è questo l’interrogativo a cui rispondono queste scritture.

Già la scrittura del primo testo che abbiamo ascoltato, il libro del Deuteronomio .. il libro del Deuteronomio lo sapete fratelli e ve lo ricordo è il quinto libri dei primi 5 libri della Bibbia … la genesi, l’esodo, il levitico, i numeri ed il Deuteronomio. Il Deuteronomio è l’ultimo libro e già nel sesto secolo avanti Cristo in Israele era conosciuto.

In quel sesto secolo le persone che hanno studiato sono più al corrente .. periodo in cui anche in Grecia c’era una grande esplosione di sapienza … Socrate, Platone, Aristotele girano intorno a quel sesto secolo avanti Cristo che uno studioso tedesco chiamava ‘’l’asse del mondo’’ … l’asse intorno a cui gira la cultura del mondo antico .. ed appunto là in Israele era noto questo libro del

Deuteronomio che è una serie di omelie che raccontano In qualche modo di nuovo tutta l’epopea della creazione e della rivelazione di Dio ad Israele, raccomandando al popolo di essere un popolo non solo credente, ma coerente con la propria fede.

Con la propria fede si è coerenti quando non solo si crede, ma ci si comporta come i precetti della fede ci insegnano.
E la pagina del Vangelo di Gesù si rifà a quella pagina del Deuteronomio cercando di far capire alle persone che lo ascoltavano, come i credenti sono veramente coerenti … questa pagina del Vangelo secondo Marco da un certo punto di vista ci farebbe sorridere .. noi si potrebbe dire ‘ma come Gesù rimprovera quella gente perché insegna al popolo a comportarsi in maniera educata’

.. avete ascoltato cosa viene detto: in quel tempo si riunirono attorno a Gesù alcuni farisei e scribi venuti a Gerusalemme .. Gesù stava nella Galilea come al solito e venivano a Gerusalemme perché il ministero di Gesù li preoccupava .. era troppo famoso e la gente gli andava dietro: ’Chi è, dice delle cose sconvolgenti, che indubbiamente sono in rapporto con quelle che sappiamo da

sempre, dalle pagine della Santa scrittura, ma ci sconcerta per tante altre cose…’ allora si riunirono questi farisei e questi scribi venuti da Gerusalemme, ed avendo visto che i discepoli di Gesù erano un po’ alla buona, persone contadine e persone molto semplici e che si comportavano nella misura in cui noi oggi diremo non molto educati ..

Allora i farisei e tutti i Giudei non mangiavano se non si erano lavati fino al gomito .. perché era tradizione degli antichi e tornando dal mercato non mangiavano senza aver fatto le abluzioni ed osservavano molte altre cose per tradizione come lavature di bicchieri, stoviglie ed oggetti di rame… non c’è male in questo! Allora perché Gesù li rimprovera? Per allora non erano cose ordinarie, anche se adesso lo sono per noi!

Ma cos’è che fanno che Gesù denuncia? Non tanto il fatto di lavarsi le mani, ma di lavarsi le mani come fosse una tradizione degli antichi, ed era una tradizione degli antichi, ma che quella fosse la vera pulizia della vita, la vera ecologia!! uno è ecologico nella misura in cui si pulisce … che uno è pulito nella misura in cui osserva queste pratiche elementari e non si preoccupa di altro…

Questo vuole denunciare Gesù! Attenti, si potrebbe dire noi in termini moderni, a parlare di ecologia, di pulizia, di ordine del Creato, di rispetto di tutte le cose, se non c’è una pulizia interiore profonda che riguarda innanzitutto i movimenti del nostro cuore… che poi diventa comportamento coerente.

Quindi Gesù difende i suoi discepoli, non perché non si puliscono le mani, ma li difende perché a loro egli ha insegnato .. e loro lo seguono .. che l’essenziale della nostra vita, l’essenziale della pratica dei comandamenti di Dio, è guarire il nostro cuore dalla cattiveria di vario genere e comportarsi conseguentemente.

Chiamata la folla diceva loro: ‘ascoltatemi ed intendete bene: non c’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo .. non abbiate paura, non abbiate paura .. se non vi lavate certo non è bene, ma non è quello il male da togliere, da ripulire .. se non osservate certe tradizioni non siete nel peccato, non siete nel male, non siete meno figli di Dio, non siete ipocriti, perché le

cose fondamentali da fare, senza trascurare quelle, in definitiva si riassumono in una sola: davanti a Dio nel quale crediamo verificare se il nostro cuore, cioè l’intimo nostro, il nostro Spirito, desidera o no qualcosa che è contro i comandamenti di Dio!’

Ecco allora dal dal di dentro, dal cuore degli uomini escono le intenzioni cattive: prostituzioni di vario genere, furti, omicidi, adulteri, cupidigie varie, malvagità, inganni, impudicizia, invidia, calunnia, maldicenza, superbia, stoltezza della vita .. tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro dice Gesù … e queste contaminano e sporcano la vita umana, queste! non tanto le cose poco pulite della nostra vita comune.

Certo, è bene anche quello! Pulirsi il più possibile il corpo, le mani, le braccia, comportarsi da persone educate nei confronti degli altri .. ma quanto è facile, quanto sarebbe facile essere perfetti, persone educate e coltivare nel cuore la rabbia, la cattiveria, l’invidia, l’impurità, i desideri malvagi, l’odio, l’inimicizia .. questo contamina l’uomo – dice Gesù – da questo bisogna guardarsi ..

quando uno crede al Signore, quando uno dipende dalla sua parola, sa che la sua parola lo invita a rigenerarsi, ad essere persona sintonizzata con il suo volere, con la sua legge, che è pulizia morale: la pratica dei dieci comandamenti, riassunta nella carità, nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo.

Fino a che il nostro cuore non cerca questo, e la nostra pratica non mette in pratica questo, possiamo essere le persone più educate di questo mondo, più civili di questo mondo, più ecologiche di questo mondo, più rispettose della natura di questo mondo, ma non siamo a posto .. non siamo a posto. L’inquinamento vero del mondo è di carattere morale ed in ultima analisi, religioso, di base religiosa quando cioè, pur magari credendo in Dio, non ci comportiamo come lui ci ha insegnato, non ci comportiamo secondo l’ideale del figlio di Dio, che è racchiuso nei dieci comandamenti che Gesù riassume .. dove? Nell’amore di Dio e del prossimo.

E allora fratelli e sorelle è bene ascoltare la seconda lettura che abbiamo ascoltato, che è la lettera di Giacomo apostolo.

Ci sono due Giacomo nel Nuovo Testamento alla sequela di Gesù: Giacomo che si chiama il maggiore e Giacomo che si chiama il minore. L’autore di questa lettera non è Giacomo il maggiore, il fratello di Giovanni, i primi 3 più vicini a Gesù: Pietro, Giacomo e Giovanni; Giacomo e Giovanni erano fratelli e figli di Zebedeo ricordate … Giacomo il maggiore è quello che è tanto venerato in Spagna a Compostella … io una volta sono andato a rivedere un po’ le date: ma come ha fatto a venire in Spagna Giacomo il maggiore giacchè è stato tra i primi ad essere ucciso?

Il primo martire cristiano dopo Stefano è Giacomo il maggiore, l’apostolo di Gesù, uno dei più vicini a Gesù. Gesù è morto intorno agli anni 30, quindi anche risorto, quindi la prima chiesa si è riunita a Gerusalemme negli anni 30-31 al massimo, e Giacomo è morto negli anni 40… c’è stato una decina di anni; ed oltre a essere vissuto con Gesù si pensa secondo la tradizione che questo Giacomo il maggiore abbia avuto il tempo e abbia fatto l’avventura di attraversare il mare mediterraneo ed arrivare in Spagna addirittura ai confini del Mediterraneo a Compostela.

Questa è una tradizione, dal punto di vista storico non è accertata, ma è una tradizione da prendere sempre sul serio perché ci dice questo.
Giacomo avrebbe avuto il tempo di andare in Spagna ed evangelizzare e poi tornare e fare a tempo a morire martire nel 41-44 al massimo dell’era cristiana.

Ma quello che scrive questa lettera è Giacomo il minore, che poi fu anche vescovo di Gerusalemme, il primo responsabile pastorale della comunità Cristiana di Gerusalemme, che poi nel frattempo era cresciuta e tra le lettere apostoliche nel Nuovo Testamento c’è anche la sua, la lettera di Giacomo… che ha questo tema, un insegnamento riassumibile nella coerenza insegnata da lui tra la fede professata e la pratica vissuta.

Vi invito a leggerla perché è bellissima questa lettera e ci fa bene a tutti … fratelli e sorelle! vedo tante persone qui, ed è una cosa straordinaria, è bellissima .. siamo tutti praticanti allora? Tutti praticanti? Come no … grazie a Dio tutti praticanti, ma veramente osservanti? Ce lo auguriamo tutti … di certo lo desideriamo dal profondo del cuore, ma dal profondo del nostro cuore bisogna sempre esaminarsi per vedere se davvero siamo coerenti con la nostra fede professata, e Giacomo ce lo insegna.

Fratelli Carissimi, dice, ogni buon regalo, ogni dono perfetto, vengono da Dio, discendono dal padre, creatore della luce .. per sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità … Cosa vuol dire ci ha generati per mezzo della parola di verità? In altre parole vuol dire questo: Noi siamo stati creati dalla sua parola, dalla parola di Dio, e la parola di Dio chi è? È il verbo, è il verbo di Dio.

Tutti quanti siamo stati creati ad immagine del verbo di Dio ed è in lui che siamo stati creati.
Lo stampo vero della nostra vita è Gesù, è il verbo di Dio, ed allora noi siamo coerenti con la nostra creazione, con il fatto di essere creature di Dio, figlioli di Dio, nella misura in cui ci comportiamo secondo Gesù… secondo questa parola di verità che è stata seminata in noi, è stata seminata in noi!

Siamo nati tutti, fratelli e sorelle, lo sappiamo bene, dall’incontro tra il babbo e la mamma, di un padre con una madre: il seme del padre che feconda il grembo della madre… è il mistero del matrimonio bellissimo, il mistero della diffusione della vita, cosa grande tanto che per noi è Sacramento, Sacramento per Dio, Sacramento per Gesù .. ebbene, ad immagine della nostra

generazione umana, di ciò che avviene nella nostra generazione umana, avviene anche così nella nostra generazione di figli di Dio: Gesù che la parola è venuto dentro di noi, mandato dallo spirito santo, mandato dal padre per mezzo dello Spirito Santo, ed allora in noi è nato l’uomo nuovo, l’uomo nuovo ad immagine e somiglianza di lui, ad immagine e somiglianza di Cristo in

definitiva… siamo veramente a posto con Dio, coerenti con Dio che ci ha creati, quando siamo ad immagine e somiglianza di Gesù .. ecco la parola di verità… è lui! per essere primizia delle sue creature, proprio come ci vuole lui, ed allora accogliete con docilità questa parola che è stata trapiantata in voi e può portarvi alla salvezza.

Però siate anche quelli che la mettono in pratica, non ascoltatori soltanto illudendo voi stessi.
Sono stato a San Donato .. bene! Ho sentito tante cose belle .. bene! Ho visto tante cose grandi .. benissimo! ma sono veramente di Cristo? Sono veramente coerente con la parola che ho ascoltato?

Mi comporto veramente da figlio di Dio? Come lui vuole? Come lui mi ha chiamato… chiamato ad essere, come mi invita a vivere, o sono soltanto un ascoltatore e mi fermo all’esterno.
Dentro di me c’è la passione e il desiderio vero di essere coerente come figliolo di Dio, secondo quello che lui mi detto, l’ideale che mi ha prospettato, Gesù stesso.

Ed allora riassumendo in una frase scultorea, molto bella, che bisognerebbe ripetersi spesso e memorizzare davvero, Giacomo dice: ‘Guardate, religione pura e senza macchia davanti a Dio padre è questa… cioè la vita di fede autentica, la vita autentica di Fede è questa: visitare gli orfani e le vedove’ non ti dice ‘andare in chiesa’ non dice ‘prendere la messa’, non dice ‘fare la comunione’, non dice ‘fare tante preghiere’!

Quelle sono implicite! ma quello che conta è visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze loro e non lasciarsi contaminare dal male di questo mondo … Gesù non boccia la messa della domenica, vorrei vedere .. è l’invito principale e noi siamo cristiani nella misura in cui professiamo la fede in Gesù e ci ritroviamo insieme a lui nella memoria di ciò che ha detto, parola di Dio, e nel memoriale di ciò che ha fatto, morendo per noi e risorgendo da morte e inviandoci lo spirito.

Questo è fondamentale per noi, non si può fare a meno di questo, non si può fare! La prima coerenza è questa .. tutti i desideri buoni che possiamo avere e coltivare sono basati su questo, sulla nostra capacità di essere uniti a lui, e questo implica per noi fare memoriale di lui, ritrovarsi insieme a lui e la domenica è fondamentale per noi, ma non è tutto .. ma non è tutto… se io vado alla Messa domenica e mi dimentico di questo, io non ho imparato alla messa della domenica la saggezza vera e la grandezza vera e il valore autentico e pieno della vita che è amare Dio, e amare il

prossimo come noi stessi e mantenermi libero dalle corruzioni, dalle negatività morali di questo mondo… visitare gli orfani e le vedove … nelle sofferenze loro e non lasciarsi contaminare da questo mondo .. bellissimo! Bellissimo fratelli e sorelle! Allora questa è un’occasione per noi per fare un esame di coscienza davvero con semplicità .. davvero il mio cuore, cioè l’intimo mio, desidera di essere coerente col signore che mi ha detto : amami e ama, stai unito a Me e cerca di far del bene agli altri, stabilisci dei rapporti fraterni con gli altri .. a partire da quelli di casa tua,

sempre, anche quando le cose non vanno bene, quelli che tu trovi per la strada, soprattutto abbi particolare cura nel tuo cuore anzitutto, abbi una particolare passione nel tuo cuore anzitutto, perché non sempre si può fare quello che il cuore ci dice … ma nel tuo cuore soffri con chi soffre, disapprova il far soffrire gli altri, disapprova l’odio, disapprova la cattiveria, disapprova le persecuzioni, disapprova le guerre, disapprova il terrorismo, disapprova le cattiverie, disapprova le umiliazioni date agli altri, disapprova l’indifferenza nei confronti dei poveri e di chi soffre, disapprova e non voglile fare.

Non ti far contaminare con questo male e cerca di realizzare il più possibile un amore pratico per chi soffre .. qui rammenta due categorie, che allora, a quei tempi, erano tra le categorie più povere ed abbandonate: le vedove che non avevano più nessuno, nessun uomo che le proteggesse, e gli orfani che erano soli, abbandonati alla mercè di chi li trovava .. buoni o cattivi.

Allora visitare le vedove e gli orfani vuol dire darci da fare perché intorno a noi per quanto sta a noi diminuisca la sofferenza, si plachi il dolore, si tolga l’ingiustizia, si testimoni la giustizia, si compia del bene, si dia respiro alle persone, questo è fondamentale … ed insieme mantenersi puri dalle brutture di questo mondo, ed insieme dall’odio, dalle impurità di vario genere.

E’ bene ricordare queste parole semplici ed elementari di Giacomo: religione pura e senza macchia davanti a Dio Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro sofferenze .. fate voi l’applicazione!! fate voi l’applicazione nel mondo in cui vivete!! Date uno sguardo a chi è in queste condizioni o può essere in queste condizioni .. e noi come ci comportiamo?

E poi non lasciarsi contaminare da questo mondo, dalle corruzioni di questo mondo, dalle ingiustizie di questo mondo, dalle connivenze con il male e la cattiveria di questo mondo, dai vari tipi di degenerazione morale di questo mondo .. non lasciarsi incantare anzitutto, perché il male ci può incantare .. si presenta bene .. talvolta possiamo essere nella tentazione di farsi incantare da ciò che è male.

Giacomo in nome di Gesù ci dice: ‘non vi fate incantare! ed amate Dio e gli altri .. come vi riesce! se poi constaterete, come constatiamo, la nostra debolezza, la nostra imperfezione, non vi impressionate! Perché Dio capisce e perdona, ed ha misericordia’… ma l’importante è che il vostro cuore, il vostro spirito interiore e la vostra direzione del cammino di marcia sia quella che Giacomo dice: mantenerti fuori dalle cattiverie e brutture di questo mondo e vivere di amore, di carità, operatori di giustizia e di bontà… questo il vero culto che Dio chiede ed esige da noi, se io prendessi anche messa tutti i giorni ma avessi il cuore chiuso e allentassi la mia decisione di essere contro il male, la corruzione e dessi adito a pensieri poco buoni nella mia vita di vario genere non sarei coerente con le messe, il Signore non sarebbe contento, né la mia coscienza potrebbe approvarmi.

Fratelli e sorelle ascoltiamo ancora una volta queste parole liberanti del Signore e facciamo il proposito in questa messa di offrire noi stessi così come siamo: con la nostra povertà, con le nostre debolezze, con i nostri difetti, alla realizzazione di questo programma che è l’imitazione di Gesù: tutt’uno col Padre e tutto per la gente .. nel nostro piccolo ambito: signore voglio esserti fedele, ti voglio bene, ti voglio seguire e voglio diminuire il dolore intorno a me … non solo non voglio essere causa di dolore, ma voglio diminuire il dolore, l’ingiustizia intorno a me. Più realizzo questo programma, più sono Tuo Gesù, più sono segno di Te, Gesù. Ci ispiri Gesù con il Suo Santo Spirito nella memoria di questa parola, a vivere così .. chiediamolo in questa messa fratelli e sorelle .. chiediamolo.