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“Ritta, discosta appena dal legno,
stava la Madre assorta in silenzio,
pareva un’ombra vestita di nero…
… Madre, tu sei ogni donna che ama
Madre, tu sei ogni madre che piange
Un figlio ucciso, un figlio tradito:
madri a migliaia, voi madri in gramaglie.
… O Madre, nulla pur noi ti chiediamo:
quanto è possibile appena di credere,
e stare con te sotto il legno in silenzio:
sola risposta al mistero del mondo”.
David Maria Turoldo, da un Inno all’Addolorata)

Carissimi,

il mese di Marzo è stato un mese inaspettato, incredibilmente surreale, tanto che si fa fatica a rendersi conto della portata del fenomeno epidemico, che ha coinvolto tutto il mondo.

Fino a quando qualcuno accanto a te non ha contratto il virus o è vicino a chi lo ha contratto – come tanti miei amici medici, infermieri e personale sanitario – non cominci a renderti conto della gravità del fenomeno e della personale precarietà di ciascuno.

Seguendo le direttive del nostro Governo e dei nostri Vescovi, abbiamo dovuto rimandare tutte le attività comunitarie e di socializzazione per evitare la diffusione del virus.

Abbiamo iniziato una Quaresima con un digiuno forzato dell’Eucarestia e della vita comunitaria e sociale.
È difficile, ma questo tempo, che ci ha fatto fare un’“inchiodata” esistenziale, ci dà l’opportunità di riflettere sulla fragilità della nostra vita, ma anche su tutto quello che ha valore davvero e che amiamo e che non vogliamo perdere.

La benedizione delle case, il pellegrinaggio a Medjugorje, i colloqui, le benedizioni, le attività coi ragazzi e i giovani, etc, tutto fermo.
Ora mentre scrivo, spero che il mese di Aprile sia un mese di ripresa, di vera rinascita, in cui festeggeremo insieme la Pasqua di Risurrezione.

Vi saluto con le parole del salmo 23: “Il Signore è il mio Pastore non manco di nulla […] se anche camminassi per valle oscura non temerò alcun male, perché Tu sei con me”.

La potenza di risurrezione scenda su voi, le vostre famiglie e sul mondo intero.

Un caro saluto a tutti ed una benedizione.

Vostro don Cristian